E’ stata presentata la Dimora Verdeluce per il progetto “Alimentarsi di vita” della Fondazione Cotarella, sostenuto da Intesa Sanpaolo, attraverso il Programma Formula, in collaborazione con CESVI. Obiettivo del progetto quello di realizzare laboratori e percorsi di riabilitazione ad Orvieto per i giovani che si trovano ad affrontare Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).
Il progetto è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2023 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi, sono stati raccolti oltre 150.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini e imprese, della Banca e delle società del Gruppo.
Fondazione Cotarella, nata in Umbria, si è avvicinata con rispetto e attenzione al tema dei DCA e ha deciso di mettere a disposizione una bellissima struttura, di circa 400 metri quadri immersa nel verde, Dimora Verdeluce, perché possa diventare un centro dedicato ai giovani che soffrono di DCA, per la riabilitazione e socializzazione di chi ha superato la fase più acuta.
Il progetto Alimentarsi di Vita propone un percorso di accoglienza per ragazzi e ragazze dai 12 ai 25 anni che scelgono di rimettersi in gioco. Grazie al progetto, sono e verranno coinvolti in laboratori ed esperienze formative in un orto ed un giardino didattici, una fattoria con animali da cortile, sentieri dedicati al trekking, percorsi di orientamento nel bosco e strutture sportive per attività all’aria aperta.
Grazie a queste esperienze, i ragazzi possono così riscoprire il fascino della cucina, accogliere le emozioni legate ai sapori e ai profumi, farsi appassionare da colori e creatività. L’obiettivo è quello di fornire un contesto sereno e incoraggiante per avvicinarsi al cibo secondo un’ottica che possa suggerire anche un futuro professionale, con percorsi ispirati ai mestieri e ai profili oggi molto ricercati: chef, sommelier, giornalisti ed esperti enogastronomici, produttori agroalimentari o operatori turistici capaci di valorizzare le ricchezze territoriali.
Nel dettaglio, i fondi raccolti hanno permesso e permetteranno di:
- allestire 4 sale laboratoriali;
- realizzare ed allestire una palestra di 60 metri quadri;
- acquistare e predisporre le strutture esterne per le attività all’aperto;
- avviare 30 percorsi laboratoriali e di formazione per un anno;
- coinvolgere esperti e professionisti come educatori, psicoterapeuti, formatori, counselor, artisti, attori e giornalisti;
- organizzare eventi, serate e master class, con chef ed esperti enogastronomici, per offrire esperienze capaci di far sviluppare ai ragazzi un nuovo rapporto con il cibo, anche in ottica formativa e lavorativa.
Il progetto coinvolge, presso Dimora Verdeluce, circa 200 tra ragazzi e ragazze all’anno nei percorsi laboratoriali e riabilitativi. Particolare attenzione viene data ai familiari – genitori, fratelli e sorelle – ed ai coetanei ed amici, con approcci diversi per ciascuna fase della malattia grazie a: attività di formazione per la prevenzione dei disturbi; percorsi di supporto per assicurare un sistema di affiancamento utile nei momenti più delicati e difficili; strumenti educativi e relazionali per accogliere il cambiamento e favorire la ripartenza.
Attività e percorsi di orientamento e formazione, per comprendere il prima possibile i segnali di disagio e sviluppare competenze relazionali funzionali, coinvolgono invece gli insegnanti e gli educatori di sostegno, gli allenatori sportivi, i medici e i pediatri di base.
“Alimentarsi di vita è una splendida sfida, complessa, impegnativa, coinvolgente. Grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con CESVI, stiamo realizzando un sistema di affiancamento che si integra con l’attività delle strutture sanitarie e con le esperienze genitoriali ed educative. Non è facile dare voce ad un disagio, ad una sofferenza psicologica, ad una malattia alimentare. Serve una presenza competente, che rispetti il dolore, la paura, lo stigma. Serve offrire ascolto e speranza. Ed è meraviglioso toccare con mano che il cambiamento è possibile, che un obbligo o un divieto possano diventare una scelta. E possano dare spazio alla ricerca e allo sviluppo della propria vocazione”, afferma Marta Cotarella, Consigliere di Amministrazione di Fondazione Cotarella.
“Abbiamo sostenuto questo progetto, attraverso la nostra piattaforma di crowdfunding For Funding, per la centralità attribuita al benessere psicologico e alla riabilitazione sociale di persone che si trovano in una condizione di fragilità – commenta Adolfo Rasetti, Direttore Area Impact Lazio Abruzzo Intesa Sanpaolo – Si tratta di temi che ci vedono fortemente coinvolti. Il nostro Gruppo ha infatti integrato da tempo nel proprio Piano d’Impresa obiettivi di carattere sociale, creando anche una nuova unità organizzativa dedicata, Intesa Sanpaolo per il Sociale, proprio per attivare azioni concrete a favore della collettività, verso una società equa e coesa”.
“Questo importante progetto ci permette di essere più incisivi, con proposte progettuali rispondenti ai bisogni territoriali su una serie di questioni che colpiscono il nostro Paese in ambito ESG. Il progetto “Alimentarsi di vita” è la dimostrazione che per dare una risposta rapida ed efficace alle problematiche sociali territoriali, il connubio tra i mondi non profit e profit può rappresentare una soluzione vincente in grado di portare soluzioni concrete in contesti sociali periferici complessi”, aggiunge Roberto Vignola, Vice Direttore generale di CESVI.
“Ho conosciuto Fondazione Cotarella prima ancora che il progetto nascesse, quando ancora le fondatrici mi parlavano, entusiaste e propositive, delle loro idee. Ho condiviso la sua nascita e visto muovere i primi passi di quella che oggi è una realtà ed un’opportunità per i giovani e le loro famiglie, che nella realtà di Orvieto mancava. In poco tempo Fondazione si è evoluta e, con le varie figure professionali ed i volontari, si occupa dell’informazione necessaria alla conoscenza e sensibilizzazione della società nei riguardi di questo spettro di patologie spesso non riconosciute e trattate: prende per mano chi soffre di DNA con competenza, umanità e cuore”, afferma la Dott.ssa Paola Roselli, medico gastroenterologo e medico di base ad Orvieto.
“Tra le attività e i progetti di Fondazione Cotarella, sicuramente va segnalato l’impegno e la collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado per promuovere e diffondere la cultura della salute e del benessere. I percorsi educativi sono infatti pensati per sensibilizzare le studentesse e gli studenti sul tema della salute mentale e fisica rendendoli più consapevoli del valore del sé e della costruzione di un sano stile di vita. La metodologia utilizzata nei laboratori è attiva e socializzata ovvero basata sull’idea di un coinvolgimento attivo dei ragazzi e delle ragazze per farli sentire al centro dell’azione, e renderli recettivi rispetto alle iniziative, alle competenze, agli strumenti che vengono proposti. L’approccio è multidisciplinare, anche in coprogettazione su diverse tematiche, nella convinzione che anche le scuole possano e debbano promuovere il benessere e la cura di se stessi”, continua la Prof.ssa Chiara Scurti, del liceo Gualterio di Orvieto.
Una formula, tanti progetti
Formula è il programma lanciato ad aprile 2021 da Intesa Sanpaolo, accessibile dalla piattaforma di raccolta fondi For Funding, per promuovere iniziative in tutto il territorio italiano dedicate a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. La Banca partecipa attivamente al crowdfunding devolvendo 2 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online.
La selezione dei progetti territoriali attivi nella sezione Formula di For Funding vede il coinvolgimento delle Direzioni Regionali della banca, coadiuvate da Fondazione CESVI, un’organizzazione umanitaria indipendente di alto profilo. CESVI supporta Intesa Sanpaolo nell’individuare le migliori progettualità e monitorarne in modo sicuro e trasparente i risultati e l’impatto generato. Il programma si rinnova su base regolare con una serie di progetti a tema Green, Social e Job attivati in tutta Italia e pensati per il sostegno di bambini, giovani, famiglie e anziani in condizioni di fragilità.